Giovedì 16 Ottobre 2025 - 20:04

Guidare il cambiamento con coraggio e responsabilità

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Documenti - Guidare il cambiamento con coraggio e responsabilità

16 Ottobre 2025

Dopo il percorso congressuale, la Fit-Cisl si è rinnovata ed è pronta per una nuova stagione di partecipazione e impegno

Il mese di maggio 2025 si è concluso con un evento che segna, per la nostra Federazione, una tappa fondamentale: il Congresso Nazionale della FIT-CISL, svoltosi a Cagliari dal 27 al 30 maggio 2025. È stata la conclusione di un lungo e intenso cammino congressuale iniziato nei posti di lavoro, proseguito nei presidi territoriali e consolidato nelle nostre strutture regionali. Un viaggio che non è stato soltanto la cronaca di un triennio, ma la testimonianza viva di una comunità che ha saputo affrontare crisi globali, transizioni tecnologiche e cambiamenti profondi nel mondo del lavoro con la forza del dialogo, la responsabilità della rappresentanza e la passione per la giustizia sociale.

In ogni settore dei trasporti da quello aereo a quello marittimo passando per quello terrestre compresa la logistica e i servizi ambientali, la FIT-CISL ha continuato a costruire ponti tra le persone e le istituzioni, tra l’impresa e il lavoro, anche in raccordo con il sindacato europeo dei trasporti (Etf) e il sindacato internazionale dei trasporti (Itf), mantenendo saldo il suo baricentro valoriale: la centralità della persona, la partecipazione, la contrattazione come leva di progresso e benessere.

A fronte del percorso congressuale, la FIT-CISL si è arricchita di nuove energie e competenze, e, nel rispetto dei suoi valori e delle sue tradizioni, si è rinnovata per continuare a essere “il sindacato nuovo”,all’altezza delle sfide dei nostri tempi.

Siamo giunti a questo Congresso con un patrimonio straordinario: ben sette rinnovi contrattuali – tra Ccnl di settore e contratti aziendali – sottoscritti dall’inizio dell’anno. Non si tratta soltanto di un numero: si tratta di un risultato concreto che ha dato risposte salariali e normative a migliaia di lavoratrici e lavoratori, in un contesto economico e sociale che resta complesso e incerto. Questi contratti non sono un punto di arrivo, ma il segno tangibile della capacità della nostra Federazione di essere protagonista, di non restare a guardare, di saper fare sindacato con responsabilità, sguardo alto e obiettivi ambiziosi.

Al Congresso abbiamo rinnovato non solo la nostra classe dirigente, ma soprattutto la nostra missione. C’è un gruppo dirigente nuovo, motivato, pronto a raccogliere la sfida di un mondo dei trasporti e dei servizi in continua trasformazione. Una squadra che ha assunto il compito di “guidare il cambiamento”, come recita lo slogan congressuale, sapendo che non lo si può subire: occorre orientarlo, migliorarlo, renderlo occasione di crescita e di giustizia sociale. In questa prospettiva, ci tornano alla mente gli insegnamenti di Giulio Pastore e di Mario Romani Pastore ci ricordava che il sindacato non deve mai essere mero spettatore, ma forza viva di mediazione e di proposta, capace di incidere nei processi economici e sociali. Romani ci ha insegnato a leggere il lavoro non solo come merce, ma come realtà umana, come dimensione che integra diritti e responsabilità, professionalità e dignità. Oggi, nel pieno di una transizione digitale e ambientale che sta cambiando il volto del mondo e, più in particolare, i processi della logistica, della mobilità, dei servizi ambientali, quelle lezioni sono quanto mai attuali.

Il contesto nel quale ci muoviamo è complesso e segnato da sfide globali: le tensioni geopolitiche che attraversano l’Europa e il Mediterraneo e la crescita diseguale delle economie mondiali. In questo scenario, il nostro più autentico auspicio è che si ponga fine, prima possibile, ai conflitti e alle guerre che stanno lacerando popoli e territori, restituendo spazio al dialogo e alla cooperazione internazionale, uniche vere strade per costruire pace, sviluppo sostenibile e lavoro dignitoso.

PNRR, il punto a metà percorso

Al 30 maggio 2025, il PNRR mostra un’Italia che si muove, ma non ancora alla velocità che servirebbe. I cantieri si moltiplicano, le opere prendono forma, ma non tutto procede secondo i tempi fissati da Bruxelles. Oltre il 65 % degli interventi infrastrutturali è ormai in corso, eppure, da quanto si apprende dalla stampa, solo la metà delle risorse stanziate risulta effettivamente spesa.

La Missione 3, dedicata alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, rappresenta uno dei cuori pulsanti del Piano. Si rafforzano le reti ferroviarie, si ammodernano ponti e gallerie, si digitalizzano i sistemi di controllo del traffico..

Le rimodulazioni approvate nel giugno 2025 hanno permesso di mettere in sicurezza i finanziamenti principali, ma anche di tagliare o rinviare alcuni obiettivi intermedi. È un segnale chiaro: serve una governance più snella, capace di trasformare i progetti in cantieri reali e in lavoro buono. Servono anche procedure più semplici ma comunque in grado di assicurare che tutti i processi si svolgano nella legalità.

Per questa ragione, la FIT-CISL proporrà alle altre Organizzazioni Sindacali del settore di chiedere un incontro al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per fare insieme il punto sull’avanzamento del Piano, verificare la coerenza tra le risorse impegnate e gli obiettivi occupazionali, e soprattutto riaffermare il ruolo del sindacato come interlocutore strategico nella gestione del cambiamento.

Per la FIT-CISL, la questione non è solo contabile ma anche sociale: con le ferrovie, con i porti, con i poli logistici si gioca una parte importante del futuro del Paese. Il sindacato non può essere spettatore deve vigilare, negoziare, proporre e garantire che la corsa agli obiettivi non penalizzi la qualità del lavoro, che ogni euro investito generi sicurezza, occupazione stabile e competenze nuove.

Il PNRR, nato per colmare divari e modernizzare il sistema dei trasporti, resta una straordinaria occasione di crescita condivisa. Ma per coglierla davvero serve una accelerazione ordinata e, soprattutto partecipata, che metta al centro le persone, la dignità del lavoro e la forza del dialogo sociale.

La sicurezza prima di tutto: il lavoro non può costare la vita

Fra le priorità c’è poi il tema, cruciale, della sicurezza sul lavoro. Gli infortuni mortali che si verificano nei cantieri, sulle strade, sui binari, negli impianti e nei magazzini, non sono numeri: sono vite spezzate, famiglie distrutte, comunità ferite.

La sicurezza, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non è un costo, ma un diritto e un dovere collettivo. Non può essere delegata né lasciata alla buona volontà delle imprese: deve essere un principio organizzativo, parte integrante di ogni processo produttivo, di ogni appalto, di ogni turno di lavoro. Significa prevenzione, formazione, addestramento costante, controlli efficaci, ma anche una particolare attenzione alle norme di impiego del personale previste nei Ccnl che significa: rispetto della persona, dei tempi di lavoro, di pausa e di riposo e dei ritmi.

Per questo la FIT-CISL chiede che la cultura della prevenzione diventi un pilastro stabile della politica industriale e infrastrutturale del Paese. E continuerà a esercitare una pressione costruttiva, dentro e fuori i tavoli contrattuali, perché la sicurezza sia un indicatore di qualità e non una voce economica di bilancio da comprimere.

Nonostante tutto quello che è stato fatto fino a oggi da parte del legislatore, delle istituzioni, delle aziende, il fenomeno sembra non arrestarsi. Questo elemento però non ci deve scoraggiare ma ci deve indurre a promuovere ovunque la cultura della sicurezza.

Il Congresso ci ha consegnato un mandato chiaro: proseguire con forza sulla strada della contrattazione, consolidare la presenza della FIT-CISL nei luoghi di lavoro, rafforzare la formazione sindacale delle nuove generazioni e continuare a rappresentare chi lavora in ogni segmento del trasporto e dei servizi collegati.

Non basta resistere: bisogna costruire un futuro lavorativo migliore.

Ecco allora il senso del nostro impegno per i prossimi anni è: unire competenza e passione, memoria e innovazione per dare risposte concrete ai lavoratori e contribuire a uno sviluppo del Paese che non lasci indietro nessuno.

Ad maiora”, dice il nostro slogan: verso traguardi più grandi, non per vanità, ma per responsabilità.
Perché ogni contratto rinnovato, ogni posto di lavoro salvaguardato, ogni giovane che entra nel mondo del lavoro con tutele e prospettive è un passo avanti per tutti.

La Voce dei Trasporti di questo mese non è solo un bollettino: è il racconto di un sindacato vivo, radicato, che ha scelto di camminare con coraggio dentro il cambiamento. Un sindacato che non dimentica mai da dove viene, grazie agli insegnamenti di Pastore e Romani, e che sa bene dove vuole andare: verso un futuro di lavoro buono, sicuro e dignitoso, al servizio dei lavoratori e degli interessi generali del Paese.

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