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Il nodo dei contratti di lavoro scaduti

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Documenti - Il nodo dei contratti di lavoro scaduti

13 Giugno 2024

Nei trasporti sono una quindicina, fra primo e secondo livello, i contratti collettivi di lavoro scaduti. È necessario procedere in maniera più spedita verso i rinnovi

Recentemente ho partecipato a un interessante convegno sul tema dei “trasporti nell’era dell’intelligenza artificiale” organizzato da uno stakeholder del settore. In questa circostanza, come avviene in tutte le analoghe iniziative, il relatore che ha curato la relazione introduttiva, prima di entrare nel vivo dell’argomento posto al centro della conferenza, ha ricordato ai partecipanti, a grandi linee, che il settore dei trasporti rappresenta una delle colonne portanti delle società moderne e che l’importanza dei trasporti non si limita soltanto alla mobilità di persone e merci, ma si estende a numerosi aspetti fondamentali della nostra vita quotidiana e del nostro sviluppo economico. L’affermazione ha riscontrato il consenso di tutti i partecipanti (rappresentanti di istituzioni, associazioni datoriali, aziende, organizzazioni sindacali) Fit-Cisl compresa, in quanto è ormai noto che, senza un sistema di trasporti efficiente ed efficace, il livello di progresso e le comodità a cui ci siamo abituati sarebbero ancora una chimera.

Grazie ai trasporti si realizza, infatti, l’interconnessione economica tra le nazioni di tutto il mondo che consente, riducendo le distanze geografiche e culturali, la connessione delle comunità e lo sviluppo dell’economia globale. Senza contare che una rete di trasporti ben sviluppata facilita l’accesso a servizi essenziali come l’istruzione, la sanità e il lavoro, migliorando la qualità della vita e promuovendo l’inclusione sociale. In molte aree rurali e periferiche, l’accessibilità ai trasporti può fare la differenza tra isolamento e partecipazione attiva alla vita economica e sociale. Non sono mancati riferimenti e apprezzamenti relativamente alla resilienza del sistema durante la crisi pandemica così come pure non è stato sottaciuto che la ripresa post pandemica è arrivata con largo anticipo rispetto alle sbagliate previsioni pessimistiche degli analisti che, addirittura, avevano immaginato una significativa riduzione dei viaggi a seguito dell’avvento dello smart working e del ricorso generalizzato alle videoconferenze in luogo delle riunioni di presenza. Infine, in tanti hanno sottolineato che il settore dei trasporti genera milioni di posti di lavoro diretti e indiretti, contribuendo significativamente all’innalzamento del PIL dei paesi. Tutto bene quindi.

Tutto va bene madama la marchesa

Tutto bene se non fosse che una decina di contratti collettivi di lavoro di primo livello/nazionali e altrettanti di secondo livello/aziendali sono in attesa di rinnovo.

Tutto bene se non si verificassero quasi giornalmente infortuni sul lavoro.

Tutto bene se non si verificassero quasi giornalmente aggressioni ai danni degli operatori del trasporto pubblico locale, del trasporto ferroviario, del trasporto aereo e non solo.

Nel convegno nessuno ha toccato il tema dei rinnovi contrattuali, della sicurezza e delle aggressioni come se si trattasse di particolari trascurabili.

Eppure i contratti scaduti riguardano le principali modalità di trasporto. Fra i Ccnl di primo livello scaduti troviamo: Trasporto Aereo (TA) Parte Generale; TA Gestori; TA Fairo (Organizzazione Relazioni Industriali Compagnie Estere che rappresenta 39 compagnie aeree operanti o con filiali in Italia); Autoferrotranvieri-Internavigatori; Mobilità Attività Ferroviarie, Marittimi; Guardie ai Fuochi; Porti; Agenzie Marittime; Trasporto Merci e Logistica. Fra i contratti di secondo livello/aziendali scaduti ci sono: Elicotteristi; Gruppo Enav; Gruppo FSI; Air Dolomiti.

La scadenza di un contratto di lavoro non è un fulmine a ciel sereno, è nota, e la piattaforma per il suo rinnovo viene inviata alle controparti datoriali e aziendali sei mesi prima della scadenza, proprio per consentire a tutte le parti in causa di potersi preparare e giungere al rinnovo nei tempi previsti.

È vero, le trattative per il rinnovo di un Ccnl sono spesso complesse, influenzate da fattori economici, organizzativi, politici e sociali, ma questi fattori non possono giustificare in alcun modo il rinvio a oltranza del rinnovo di un contratto.

Non solo salario e, soprattutto, non salario minimo ma salario giusto

Ridurre il problema dei mancati rinnovi contrattuali alla semplice necessità di definire un salario minimo per legge rappresenta una visione limitata e riduttiva della complessità delle dinamiche lavorative. Oltre al salario minimo, i contratti collettivi negoziano competenze economiche “professionali e prestazionali”, premi di produzione e produttività, indennità e altri benefici economici. Senza contare che i contratti collettivi prevedono la possibilità di accedere a forme di previdenza complementare, assicurazioni sanitarie, buoni pasto e altri benefit.

I contratti collettivi rappresentano il fulcro delle tutele lavorative. È nell’ambito del contratto di lavoro che si possono definire norme di impiego che garantiscono condizioni di lavoro sicure e dignitose, un salario giusto (non minimo) e una serie di diritti fondamentali. Il loro mancato rinnovo nei tempi previsti si traduce in un vuoto che lascia lavoratrici e lavoratori in balia dell’incertezza, minacciando la loro stabilità economica e personale.

Questa situazione di vacanza contrattuale sta colpendo migliaia di lavoratrici e lavoratori che negli anni passati hanno già subito, e in taluni ambiti continuano a subire, gli effetti di una liberalizzazione nel settore dei trasporti che, concepita per introdurre una maggiore concorrenza, più efficienza e innovazione in un settore tradizionalmente dominato da monopoli pubblici, con l’obiettivo di creare un mercato unico dei trasporti in Europa, non prevedendo condizioni di reciprocità fra i paesi europei e non stabilendo regole comuni per il lavoro, ha di fatto prodotto un abbassamento delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

La politica monetaria della Banca centrale europea iniziata nel luglio 2022 con l’incremento dei tassi di interesse, nel giro di un anno, ha elevato il costo del denaro del 4%. Un provvedimento che, se da un lato ha fatto felici le banche che in questo periodo hanno fatto profitti record, dall’altro ha dato un’ulteriore botta alle lavoratrici e ai lavoratori che avevano contratto un mutuo a tasso variabile facendo aumentare la rata mensile di centinaia di euro e riducendo così il potere d’acquisto dei loro salari. Atteso che a dare la stura all’incremento dei tassi di interesse era stato l’aumento dell’inflazione che in ottobre 2022 aveva raggiunto un picco del 10,6% e considerato che, secondo i dati Istat di aprile 2024, «nel mese di aprile l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,3% a +2,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,4% a +2,1%.», ci aspettiamo un comportamento coerente della Bce con conseguenti tagli dei tassi di interesse.

Accelerare la conclusione positiva dei tavoli contrattuali

I tavoli per i rinnovi contrattuali che sono attivati in questo momento procedono a rilento e, in assenza di una opportuna spinta propulsiva, rischiano di diventare “macchine a basso rendimento”. È necessaria un’accelerazione dei tempi del confronto e che ciascuna delle parti impegnate faccia la propria parte fino in fondo.

Secondo il Rapporto Inapp presentato alla fine del 2023 «tra il 1991 e il 2022 i salari reali sono rimasti sostanzialmente stagnanti (con una crescita dell’1%) a fronte del 32,55% in media registrato in area OCSE». Questo dato, se da un lato dovrebbe far riflettere le controparti datoriali e indurle a una maggior coerenza nell’accettare le richieste sindacali – anche perché nel frattempo la produttività del lavoro è cresciuta più delle retribuzioni – dall’altro evidenzia quanto la mancanza di sistemi partecipativi avanzati di relazioni sindacali sia di nocumento per le lavoratrici, i lavoratori e le aziende. Anche per queste ragioni come Cisl abbiamo presentato la proposta di Legge che prevede una partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori nei processi decisionali e nella ripartizione degli utili generati. In particolare la partecipazione può essere gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva. 

Come Fit-Cisl metteremo in atto tutte le iniziative per accelerare la conclusione dei tavoli di rinnovo contrattuale richiedendo a tutti un approccio strategico e collaborativo. Saremo pronti, se servirà, a mobilitare le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti per sostenere le negoziazioni attraverso opportune iniziative di incentivazione al raggiungimento degli accordi.

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