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Rfi: Manutenzione infrastruttura. Riprende il confronto

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Documenti - Rfi: Manutenzione infrastruttura. Riprende il confronto

24 Marzo 2023

Nel pomeriggio di mercoledì si è svolta la riunione con la Direzione Operativa Infrastrutture per proseguire il confronto sul tema della riorganizzazione del settore Manutenzione Infrastrutture.
In apertura la Società, con riferimento anche alla nota inviataci il 16 dicembre u.s., ha illustrato le esigenze di cui necessita per un efficientamento del processo manutentivo, focalizzando alcune criticità da superare, soprattutto rispetto alle attuali regole relative agli orari di lavoro. Rispetto alle sempre più stringenti norme di sicurezza della circolazione emanate da ANSFISA, occorre che le attività manutentive si svolgano, quasi esclusivamente, nelle fasce prive di treni, pertanto, in tali fasce è necessaria una maggior presenza di personale per sfruttare al meglio le interruzioni ai fini manutentivi. Inoltre, per garantire una maggiore regolarità dell’esercizio ferroviario, con un rapido intervento su guasto, occorre presidiare le fasce orarie di garanzia per i Pendolari, 6:00-9:00 e 18:00-21:00, caratterizzate da un’intensa circolazione dei treni. Per tali esigenze occorre superare gli attuali limiti che prevedono la possibilità di articolare orari di lavoro solo nella fascia 7:00-19:00 dal lunedì al venerdì ed eventualmente nelle fasce notturne dal martedì (notte lunedì/martedì) al venerdì (notte giovedì/venerdì), per arrivare ad un nuovo accordo che consenta, a livello di Unità Produttiva, così come contrattualmente previsto, di poter concordare articolazioni di turno che coprano tutte le fasce orarie settimanali, ad eccezione della domenica pomeriggio. Per realizzare ciò la Società ha proposto di mantenere l’attuale articolazione dell’orario giornaliero, prevista dall’art. 27 comma 1.6 lettera d) del CCNL Mobilità/AF (prestazione unica giornaliera); in tal modo si potranno continuare a garantire maggiore flessibilità nello sviluppo dei turni e si potrà altresì mantenere, l’istituto della reperibilità, strategico per il settore.
La Società ha poi illustrato l’evoluzione occupazionale che ha caratterizzato il settore negli ultimi anni, evidenziando che dal 2019 al 2021 sono state effettuate circa 3000 assunzioni di Manutentori, nel solo 2022 ne sono state effettuate circa 1300 e nel corso del 2023, in funzione della realizzazione del nuovo modello organizzativo ne potrebbero essere realizzate circa 2000.
Successivamente ha illustrato la proposta di revisione dei Nuclei Manutentivi, evidenziando che il ruolo del Capo Squadra, nella funzione di coordinatore e certificatore delle attività manutentive, sarà svolta da un Capo Tecnico; il ruolo del Tecnico resta funzionale solo ad attività di supporto al Capo Tecnico in occasione di attività complesse. A tal fine la Società ha proposto un rapporto Tecnici/Addetti di 1 a 6. Ha confermato inoltre, la composizione minima di ogni nucleo a 12 Addetti di cui 4 Capi Tecnici nel settore IS e 8 Addetti di cui 4 Capi Tecnici nel settore TE e LAV.
Infine la Società ha comunicato che, per soddisfare le esigenze occupazionali di tutte le DOIT, si procederà a immettere risorse, in quelle Regioni nelle quali non si dovesse riuscire a soddisfare le esigenze di assunzioni con le domande presentate dai Residenti, con idonei di altre aree geografiche.
Come Organizzazioni Sindacali abbiamo evidenziato che, prima di entrare nel merito della discussione sulle esigenze evidenziate dalla Società, di rivedere le regole per l’articolazione dell’orario di Lavoro, occorre definire alcuni aspetti legati alla riorganizzazione delle UM. Temi, questi ultimi, ampiamente discussi che, come da noi proposto lo scorso settembre, potevano essere sanciti con la firma di un primo accordo che la Società non ha ritenuto utile scindere dalla discussione complessiva. Per quanto ci riguarda, occorre conoscere le sedi dei magazzini territoriali individuati
dalla Società, per consentire agli attuali Addetti Materiali di poter scegliere se continuare in tale attività o essere utilizzati come Capo Tecnico in un Nucleo Manutentivo. Inoltre, abbiamo richiesto, visto anche il protrarsi della discussione, di ricomprendere in questa vertenza anche gli Impianti del MAI e di procedere alla definizione della composizione quali/quantitativa delle microstrutture del settore Tecnico Amministrativo delle DOIT.
Rispetto alle esigenze manifestate di superare le attuali norme per l’articolazione degli orari di lavoro, abbiamo espresso la necessità, per proseguire nella discussione, comunque di mantenere dei vincoli previsti dalle regole vigenti, oltre che prevederne di nuovi volti a garantire, ad esempio, la fruizione di riposi settimanali nelle giornate di sabato e domenica. Inoltre, occorre prevedere, come già richiesto in passato, nuove indennità economiche per retribuire, in aggiunta a quelle esistenti, le flessibilità richieste dalla Società e preservare le attuali norme di compensazione oraria in occasione della compressione del riposo giornaliero.
Per quanto ci riguarda risulta fondamentale superare l’attuale modello di elaborazione degli orari, che prevede la stesura del turno in base all’esigenza settimanale ed entrare in una logica, pur restando nell’ambito delle prestazioni uniche giornaliere, di turni preventivamente concordati a livello di Unità Produttiva in base alle consistenze reali per avere una programmazione quadrimestrale in cui siano definiti i riposi settimanali e le indennità aggiuntive da attribuire.
In buona sostanza abbiamo richiesto che per far fronte alle aumentate esigenze di produzione, diversamente da quanto avviene oggi, l’impegno lavorativo rimanga nel limite contrattualmente previsto delle 38 ore settimanali, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, e che venga maggiormente retribuito.
In merito alla previsione di avere il “capo squadra” inquadrato nella figura di Capo Tecnico, ricordando che questa determinazione è avvenuta in accoglimento di una nostra richiesta, abbiamo sottolineato come sia necessario un cambio di passo, in linea con questa previsione, rispetto al fatto che oggi tale ruolo venga attribuito in funzione delle sole abilitazioni possedute senza tener conto della figura professionale rivestita: per noi diventa fondamentale, per il futuro, che ogni qualvolta si effettuino attività manutentive di qualsiasi tipo, il responsabile di quelle attività sia un Capo Tecnico e, qualora non presente tale figura, al lavoratore individuato in sostituzione vengano riconosciute le funzioni superiori per il ruolo ricoperto. Inoltre sul numero di Tecnici, comunque previsti nel nuovo modello, abbiamo sottolineato che il rapporto ipotizzato dalla Società non è assolutamente sufficiente. In tal senso abbiamo chiesto alla Società di condividere quali siano le responsabilità lavorative da attribuire agli OSMI, Tecnici e Capi Tecnici. Anche rispetto al numero di agenti componenti la squadra minima occorre stabilirne preventivamente le attività lavorative possibili, rispetto ai carichi di lavoro sostenibili e nei limiti cautelativi della sicurezza dei lavoratori.
In merito alle numerose assunzioni realizzate e all’altrettanto cospicuo numero di nuove immissioni annunciato, abbiamo evidenziato come, risulti sempre più fondamentale investire in formazione, creando strutture e figure dedicate a tempo pieno a tale missione.
In conclusione, anche alla luce della previsione di poter assumere risorse in Regioni diverse da quelle di residenza, abbiamo ribadito come risulta non più rinviabile la condivisione di una procedura che consenta di realizzare un riequilibrio interregionale delle risorse.
La riunione è stata aggiornata a data da definire.
Roma, 24 marzo 2023

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