1 Novembre 2023
Dopo un lungo stop al negoziato, durato quasi quattro mesi, in un clima generale che risente emotivamente dell’evento tragico di Brandizzo, nella giornata odierna, si è riaperto il confronto nazionale con RFI relativo alla riorganizzazione del settore della manutenzione Infrastrutture. In coerenza con quanto emerso nell’incontro svolto l’11 ottobre u.s., alla presenza dell’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, l’azienda ha sottolineato la volontà di segnare una discontinuità e di costruire un percorso di confronto e di contrattazione con le Organizzazioni Sindacali, mettendo al centro della discussione l’infrastruttura come elemento strategico e individuando un percorso che abbia come contenuti principali l’internalizzazione, l’aumento degli spazi manutentivi, la formazione del personale, la sicurezza, le innovazioni tecnologiche, gli appalti, la qualità del lavoro, a fronte di una richiesta aziendale per individuare, a livello territoriale, un’articolazione degli orari di lavoro che consentano di soddisfare le nuove necessità di presidio manutentivo.
Nella lista delle internalizzazioni da portare a compimento, tramite due azioni strettamente legate quali i nuovi investimenti con l’acquisizione di treni, mezzi d’opera e macchinari e percorsi formativi del personale RFI, attraverso un apprendimento sul campo e la necessaria acquisizione delle abilitazioni, sono state menzionate alcune attività manutentive: tipiche (cambio filo e revisione TE, livello del binario, risanamento di piccoli tratti di binario, sostituzione tratti di rotaia ,ecc) e di Interlocking Building .
Si è concentrata la discussione, inoltre, sul tema “formazione” legato all’acquisizione di nuove competenze professionali, con la proposta di implementare il numero di istruttori per potenziare la struttura di Formazione (cd. Technical Accademy) ed al rafforzamento dei corsi di formazione degli operatori RFI finalizzate allo sviluppo della Cultura della Sicurezza.
Per quanto riguarda il tema della Protezione Cantieri, la Società ha annunciato di avere dato un’accelerazione agli investimenti per quanto riguarda l’implementazione tecnologica volti al
miglioramento della sicurezza tramite i progetti SIPAC e Ingegnerizzazione di rivelatori di
tensione 3KV.
A margine di un’eventuale intesa tra le parti, da parte sindacale è stato richiesto l’attivazione di un Osservatorio (a cadenza semestrale) che si occuperà di monitorare l’avanzamento degli investimenti fatti, assieme alla corretta verifica dei piani formativi (pratici e teorici) necessari per l’attuazione del piano di internalizzazione delle attività manutentive sopraccitate; di riunire a livello nazionale con cadenza trimestrale la “Sede permanente della Sicurezza” sulle tematiche riconducibili alla formazione ed alla sicurezza del lavoro oltre alla costituzione a livello territoriale di un medesimo organismo che sui suddetti temi si dovrà riunire con cadenza semestrale.
Su queste basi le Organizzazioni Sindacali hanno dato una apertura di metodo che sarà valutata nel merito in relazione al prosieguo del percorso stesso, specificando già nel corso della riunione odierna che c’è l’esigenza di rafforzare alcuni concetti enunciati dalla Dirigenza Aziendale, in tema di formazione professionale teorica e pratica, sicurezza e un dettagliato percorso di internalizzazione, nonché di mettere in campo norme comportamentali più stringenti, finalizzate a sensibilizzare sul tema sicurezza anche i lavoratori delle imprese appaltatrici. Serve rafforzare il confronto sindacale tra le Parti che non può essere relegato ad un semplice Osservatorio di monitoraggio dei principi condivisi, al fine di dare concretamente seguito al piano di attuazione delle internalizzazioni di attività che dovrà necessariamente essere ben dettagliato e strutturalmente definito. Bisogna dare certezza all’attuazione degli investimenti tecnologici che limitino gli effetti degli eventuali errori umani con dispositivi che impediscano la sovrapposizione tra la circolazione dei mezzi e l’attività della manutenzione garantendo ai lavoratori di operare sempre in tranquillità e sicurezza e dare una maggiore centralità del ruolo di preposto alla sicurezza (Decreto 81/08). Inoltre, chiediamo che si rafforzino i presidi di controllo ed identificazione delle competenze dei lavoratori impiegati dalle ditte, nella consapevolezza di fare comprendere a tutti gli attori interessati, la consapevolezza sui rischi ferroviari. Su questo ultimo tema, il Sindacato ha ribadito la richiesta di provvedere ad un rafforzamento del ruolo di controllo e verifica del committente RFI nei confronti delle Imprese Appaltatrici, dando rapida attuazione all’organizzazione del lavoro per lo svolgimento delle attività inerenti alla Gestione Lavori (Coordinatori Sicurezza in fase di Esercizio Esecuzione, Direttori Lavori e Assistenti Lavori), affinchè RFI si riappropri concretamente del ruolo di Gestore dell’Infrastruttura. Inoltre, è stato posto l’accento sui tempi di intervento che devono essere più congrui per poter svolgere le attività manutentive in maniera efficace, a garanzia di migliori livelli di sicurezza.
La presenza di spazi manutentivi dovrà essere notificata in fase di negoziazione territoriale alle organizzazioni sindacali e alle RSU, a completa verifica della congruità rispetto le lavorazioni, anche per la definizione dei turni di lavoro.
Il confronto proseguirà il 13 Novembre.
Roma, 31.10.23
Le Segreterie Nazionali