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Rfi: Vertenza Manutenzione Infrastrutture. Nulla di fatto: non si può andare avanti così!

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29 Giugno 2022

Nella mattinata di ieri si è svolta la riunione con la Direzione Operativa Infrastrutture per la prosecuzione del confronto sulla riorganizzazione della Manutenzione Infrastrutture.
La Società, in apertura, rispetto agli argomenti affrontati nella precedente riunione, ha fornito dettagli rispetto alla composizione qualitativa e quantitativa delle squadre di Manutenzione, precisando che oltre al Capo Squadra, al quale viene riconosciuta la figura professionale di Capo Tecnico, livello B, prevede per gli ulteriori Agenti presenti nelle squadre figure professionali di OSMI e Tecnici, con una proporzione in aumento di questi ultimi rispetto al numero di Agenti presenti nel Nucleo Manutentivo. La Società ha inoltre confermato che il numero minimo di Agenti previsto per i Nuclei TE e LAV è di 8 Agenti, 4 squadre da 2, mentre per il settore IS è di 12 Agenti, 4 squadre da 3; tuttavia ha precisato, su nostra specifica richiesta, che la composizione numerica delle squadre, impegnate in attività manutentive, sarà costituita da un numero di Agenti tali da garantire la sicurezza e sarà coerente all’attività da svolgere, secondo le procedure previste. Infine la Società ha nuovamente illustrato le esigenze di modifica degli attuali accordi che regolano l’articolazione degli orari di lavoro, prevedendo la possibilità di lavorare in tutte le fasce giornaliere e in tutti i giorni della settimana.
Come organizzazioni Sindacali abbiamo espresso, in prima battuta, insoddisfazione rispetto alla mancanza di dettagli relativi al numero di Tecnici da prevedere in ogni realtà, in funzione al numero di Addetti.
Successivamente, rispetto alle esigenze manifestate dalla Società di revisione degli accordi sull’orario di lavoro, abbiamo stigmatizzato l’atteggiamento dilatorio assunto dalla Stessa rispetto alla necessità, già manifestata, di prevedere opportune indennità, aggiuntive alle esistenti, che compensino le flessibilità di orario richieste. Non è più tollerabile continuare un confronto che oramai va avanti da due anni su problematiche che nel tempo si sono ulteriormente aggravate e che necessitano di risposte non più rinviabili. Le esigenze manutentive sempre più pressanti stanno esasperando la contrattazione territoriale che non riesce più, con gli strumenti attuali, a dare risposte adeguate.
Il ricorso sempre più considerevole allo straordinario per far fronte ad una insufficiente consistenza di personale, utilizzando tra l’altro in modo indiscriminato istituti contrattuali previsti per gli interventi in casi di anormalità, sta determinando un clima insostenibile per i lavoratori perché sottoposti ad un eccessivo impegno e a rilevanti carichi di lavoro. A tal proposito abbiamo lamentato la mancanza della presentazione di un piano di nuove assunzioni in grado di colmare le carenze diffuse ancora presenti negli impianti, per sopperire al normale turnover e, necessarie, per concretizzare realmente la più volte annunciata internalizzazione di una serie di attività oggi affidate ad imprese esterne.
In questi anni di trattative si sono affrontati temi di carattere riorganizzativo del settore, come il ridimensionamento delle UM e l’aggiunta di un ulteriore Specialista Cantieri, per un miglior presidio del processo manutentivo. Si è parlato di sgravare le UM da attività diverse dal mantenimento in efficienza dell’infrastruttura: si è discusso di specializzare il processo di gestione
dei materiali, al di fuori delle UM; si è trattato di portare fuori dalla competenza delle UM il processo di visita alle opere d’arte. Si è affrontato il tema dell’organizzazione dei Nuclei Manutentivi. Adesso occorre fissare le nuove regole per la contrattazione degli orari di lavoro, per consentire a RSU e Segreterie Regionali, in un mutato contesto operativo per le restrizioni introdotte da ANSFISA a tutela della sicurezza, di assolvere al delicato compito di elaborare nuovi orari di lavoro in grado di contemperare le diverse esigenze lavorative manifestate dalla Società con la necessità dei lavoratori di conciliare i tempi di vita – lavoro. Occorre dare strumenti di incentivo economico per agevolare la contrattazione territoriale sugli orari di lavoro. Occorre normare l’istituto della reperibilità, garantendo i riposi e limitando l’uso di tale strumento ai casi di effettiva necessità: ne va della sicurezza dei Lavoratori.
Non è più possibile perdere tempo anche perché sono ancora tanti gli aspetti che devono essere ancora trattati, come quelli relativi alle altre strutture di esercizio, di staff e uffici delle DOIT.
Riteniamo che sia giunto il momento di avviare un confronto serrato per addivenire in tempi rapidi ad un accordo su soluzioni condivise a questi problemi. In assenza di ciò, ci vedremo costretti, come già fatto nel corso di questa trattativa, a mobilitare il settore.

Roma, 29/06/2022

Le Segreterie Nazionali

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