8 Giugno 2022
Turni saturi e carenze. Occorre assumere personale e proseguire nel percorso condiviso a marzo.
Con questi carichi di lavoro e queste consistenze ci sono tutte le condizioni per un’estate “rovente” per il personale equipaggi di Trenitalia. È ciò che il Sindacato ha più volte denunciato alla dirigenza aziendale nel corso della riunione di ripartizione con le divisioni business IC ed AV tenutasi nella giornata di ieri.
Ancora una volta, durante il cambio orario ci ritroviamo a denunciare le medesime problematiche del settore, che di fatto peggiorano la qualità della vita dei lavoratori. Difficoltà nella fruizione di giornate di ferie, blocco della formazione professionale e delle nuove abilitazioni, saturazione dei nastri lavorativi al limite delle prestazioni contrattualmente definite, ricorso allo straordinario e richiesta di modifiche alla turnificazione delle ferie estive sono azioni finalizzate a coprire una carenza strutturale di macchinisti e capitreno. Trenitalia dia un’accelerazione all’ingresso di nuovo personale prima che sia troppo tardi e prosegua senza ulteriori esitazioni nel percorso condiviso alla fine del mese di marzo, da cui i lavoratori si attendono soluzioni concrete nell’ambito della logistica, delle ferie e del miglioramento delle criticità presenti nei turni di lavoro.
Per quanto riguarda la divisione IC, l’Azienda, in apertura, ha informato le Segreterie Nazionali che i ricavi si stanno attestando a valori prossimi a quelli ante pandemia. Tuttavia, la dirigenza IC ha precisato che nei prossimi mesi è atteso un possibile calo degli introiti dovuto alle chiusure estive, per potenziamento, delle linee a Tarvisio, Domodossola e Taranto. La Società ha inoltre informato le Organizzazioni sindacali che sono stato acquisiti ulteriori servizi per migliorare l’offerta commerciale e che la flotta delle E464, principalmente destinata alla linea adriatica, si attesterà a 54 unità entro il mese di giugno per arrivare a 70 unità nel 2023, assicurando un netto miglioramento dell’affidabilità dei materiali ed una riduzione dei costi di manutenzione. In aggiunta, visto l’interrogativo sul rinnovo del contratto del servizio internazionale (OBB), l’azienda ha dichiarato che nel caso in cui tale contratto non venisse rinnovato, verrà assegnata produzione all’impianto a compensazione con eventuali nuove abilitazioni per il personale interessato.
La discussione si è poi spostata su una nuova tipologia di servizio di traghettamento previsto tra Messina e Reggio Calabria. L’azienda ha precisato che tale servizio prevederà, per 2 coppie di treni, un materiale in arrivo al porto, accoppiato, composto da due 464 e due semipilota, imbarcato come due treni completi (loc + 3 pezzi + pilota) che, giunti in Sicilia, effettueranno tragitti diversi. È previsto, in futuro, l’utilizzo di locomotori 464 ibridi che saranno in grado di effettuare in maniera indipendente la manovra di entrata e di uscita dal traghetto, accorciando notevolmente i tempi di percorrenza. In fase di avvio l’azienda intende procedere con una sperimentazione che, seppure non necessaria allo svolgimento del servizio stesso, prevede la presenza, anche durante le fasi di traghettamento, di due macchinisti (uno per materiale), un capotreno ed un lavoratore somministrato in ausilio al capotreno. I macchinisti avranno il compito di accelerare le operazioni di messa in servizio e di stazionamento dei locomotori, mentre il restante personale sarà adibito all’assistenza alla clientela ed il solo capotreno anche ad intervenire per eventuali anomalie sulle carrozze.
Come sindacato abbiamo da subito espresso perplessità in merito alle attribuzioni di sicurezza, all’interazione tra personale FS e marittimo, alla formazione necessaria, alla normativa di servizio adottata e alla durata della sperimentazione. A seguito delle sollecitazioni, dopo ampio dibattito, l’azienda ha comunicato che: