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Women Seafarers: uno studio qualitativo sulle esperienze e le sfide delle marittime

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Documenti - Women Seafarers: uno studio qualitativo sulle esperienze e le sfide delle marittime

26 Settembre 2024

Come nasce lo studio

Fonti di settore stimano che sono circa 24.000 le donne che svolgono professioni marittime in tutto il mondo, mostrando una tendenza positiva rispetto a dati analoghi del 2015.

L’industria marittima è storicamente dominata dagli uomini; questo squilibrio di genere può essere attribuito a una moltitudine di fattori, tra cui:

  • Norme culturali e sociali
  • Mancanza di modelli di ruolo femminili
  • Discriminazione e molestie sul posto di lavoro
  • Problemi di equilibrio tra lavoro e vita privata.

Obiettivi

Il progetto mira a esplorare le esperienze delle donne nell’industria marittima attraverso interviste approfondite. Amplificare le voci delle donne significa creare condizioni di parità. Dare forza alle donne, abbatte le barriere e arricchisce il settore grazie a una maggiore rappresentanza ed equità. Un settore che integra il pieno potenziale di tutti i generi sarà più competitivo, produttivo e meglio attrezzato per affrontare le sfide moderne.

Il team di ricerca

L’indagine sviluppata dal team di ricerca “Psicologia del mare”, che nasce nel 2022 a partire dal prosieguo di un Progetto di Ricerca avviato dall’Università di Torino e dalla nascita di una collaborazione con la Sapienza, Università di Roma, per effettuare ricerche psicologiche nell’ambito della marina mercantile.

Università partecipanti: Università di Torino, Università di Roma Sapienza, Universitat de Valencia, Universitat de Castellon Jaume I e Rennes School of Business.

Il team di ricerca comprende ricercatori e professori provenienti da diversi Paesi. Attingendo a questa portata globale, è possibile acquisire una comprensione completa delle esperienze e delle sfide affrontate dalle donne nel settore marittimo, tenendo conto dei confini culturali e dei contesti nazionali. Questo approccio multiculturale non solo migliora la profondità e l’ampiezza dei dati, ma favorisce anche uno studio più inclusivo e rappresentativo, garantendo che le voci delle donne marittime provenienti da contesti diversi siano amplificate e che le loro storie siano ascoltate su scala globale.

I passaggi della ricerca

  1. COMUNICAZIONE ALLE PARTI INTERESSATE E CONTATTO CON LE PARTECIPANTI

I ricercatori si rivolgeranno alle associazioni e alla Fit-Cisl e locali del settore marittimo per creare un network.

  • INTERVISTE ONLINE

Lo studio esplora le esperienze delle donne nel settore marittimo attraverso interviste in forma anonima. L’ obiettivo è quello di scoprire sfide, risultati e prospettive, garantendo al contempo la privacy e la protezione dei dati dei partecipanti. Questa iniziativa mette in evidenza l’uguaglianza di genere e la diversità in un settore dominato dagli uomini.

  • ANALISI DEI DATI E PRESENTAZIONE DEI RISULTATI

I ricercatori si occuperanno dell’analisi qualitativa dei dati e consegneranno rapporti di ricerca completi alle associazioni e ai sindacati coinvolti nello studio. I risultati saranno inoltre condivisi in riviste accademiche per sensibilizzare il settore marittimo.

Il ruolo della Fit-Cisl

La Fit-Cisl promuove questo tipo di ricerche dal 2019 per individuare con cognizione di causa e sulla base di elementi scientifici strumenti e soluzioni per migliorare e incrementare la presenza femminile nell’industria marittima. Formazione e competenze sono gli aspetti che fanno la differenza, aiutando a superare le differenze di genere, favorendo l’ingresso delle donne e rafforzandone la presenza nel mondo del mare.

Gli ambienti di lavoro, la formazione e le competenze sono gli aspetti che fanno la differenza e che possono garantire una reale e maggiore inclusività nel mercato occupazionale.

Lo sviluppo della digitalizzazione e dell’automazione, nonché della tecnologia verde nel settore, richiederà nuove competenze e quindi la creazione di nuove posizioni lavorative che implica un maggior numero di donne sia a terra che a bordo.

Sui temi della formazione da sempre abbiamo sviluppato una sensibilità che ci porta a tutelare i diritti di chi un lavoro ce l’ha già, ma anche di quei giovani, future lavoratrici e futuri lavoratori, che al termine del loro percorso formativo devono fare ingresso nel complesso mondo del lavoro. Sulla base di questi presupposti crediamo sia necessario il rafforzamento della formazione su più ambiti: formazione di ingresso nel momento in cui si entra in azienda, formazione per il mantenimento delle competenze e formazione per la crescita professionale.

Come Fit-Cisl proseguiremo l’azione di raccordo tra il mondo dell’Università e della scuola per ridurre il gap dell’attuale offerta formativa, attraverso una collaborazione basata anche sugli incontri di orientamento al lavoro con gli studenti degli istituti tecnici, cercando di assisterli, consigliarli e supportarli per costruire il loro futuro lavorativo.

Come in tanti altri settori, anche nel mondo marittimo si sono fatti e si stanno facendo dei passi avanti creando nuove opportunità di carriera per le donne. Molta strada c’è ancora da fare per raggiungere la piena parità, sia in termini numerici che di rilevanza, sostenendo una crescita delle donne che occupano anche posizioni di comando. Una battaglia culturale che il sindacato porta avanti da tempo, consapevole che il cambiamento va realizzato insieme ed è essenziale per la crescita del Paese, la diversificazione e il benessere sociale.

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