10 Febbraio 2011
La nostra Confederazione ci ha inviato il seguente aggiornamento sullo stato del
confronto tra Governo e Regioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga, che
riguarda anche il trasporto pubblico locale.
L’art. 1, commi 29-34, della legge di stabilità 2011 ha prorogato e rifinanziato per il 2011, con
le stesse regole e procedure, gli ammortizzatori in deroga (cassa integrazione, mobilità ,
disoccupazione speciale), concedibili sulla base di specifici accordi regionali (o ministeriali,
nel caso di aziende multilocalizzate e grandi gruppi) e per periodi non superiori a 12 mesi. I
citati commi prorogano contestualmente tutta la normativa anticrisi emanata nel biennio
2009-2010 con le leggi n.2/2009, n. 33/2009, n. 102/09 e n. 191/09 (finanziaria 2010).
Ai fini del finanziamento degli ammortizzatori in deroga e delle norme anticrisi di cui sopra il
Fondo occupazione viene incrementato di un miliardo di euro. Ai sensi del co. 29 una parte di
queste risorse potrà essere dirottata alle Regioni per le esigenze del trasporto pubblico
locale, in relazione alle concrete modalità con le quali le singole Regioni, in conformità a
quanto stabilito con l’accordo Stato/Regioni del 12 febbraio 2009 sugli ammortizzatori in
deroga per il biennio 2009-2010, concorreranno alle esigenze di finanziamento degli
ammortizzatori in deroga stessi.
La validità di quest’ultimo accordo, sulla base di quanto stabilito dalla legge di stabilità nei
termini appena visti, è stata prorogata in via transitoria fino al 30 giugno 2011 con una intesa
raggiunta in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 16 dicembre. Viene quindi prorogata la
validità del meccanismo di cofinanziamento che mette il 70% della spesa a carico delle
risorse nazionali, finalizzate agli ammortizzatori, ed il 30% a carico delle risorse regionali a
valere sul PON-FSE, finalizzate a finanziare le politiche attive (verranno utilizzate le somme
non spese dalle Regioni nel biennio 2009-2010, ma ancora non è disponibile un
monitoraggio di tali somme Regione per Regione). L’intesa transitoria rende anche disponibili
400 milioni di euro, a valere sul miliardo stanziato dalla legge di stabilità , da distribuire
complessivamente alle Regioni per il trasporto pubblico locale ai sensi del citato co 29.
Per quanto riguarda l’ammontare delle risorse nazionali, al miliardo stanziato dalla legge di
stabilità 2011 (che, oltre a finanziare gli ammortizzatori in deroga, è in parte destinato anche
ad altre misure anticrisi quali gli ammortizzatori per le aziende del commercio, l’ iscrizione
nelle liste di mobilità dei licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti; l’aumento dal 60%
all’80% della copertura dei contratti di solidarietà ), vanno aggiunte le somme non spese nel
biennio 2009-2010, che ammontano a circa mezzo miliardo di euro, per un totale di 1,5
miliardi di euro. Si dovrebbe poter contare anche sulle risorse già attribuite alle Regioni nel
2010, ma non utilizzate, sia perché non ancora assegnate dalle Regioni stesse, sia perché
assegnate ma non erogate, visto il basso tiraggio. Ma queste voci non sono quantificabili al
momento.
Attualmente è in corso una trattativa tra Governo e Regioni per raggiungere un accordo che
consenta innanzitutto di chiarire le modalità del concorso alla spesa per gli ammortizzatori da
parte delle Regioni per il periodo successivo al 30 giugno, quando verrà a scadenza l’intesa
transitoria, nonché di stabilire conseguentemente l’entità e le modalità dei trasferimenti dal
Governo alle Regioni per le esigenze del trasporto pubblico locale.
La Cisl ha chiesto al Ministero del Lavoro che l’accordo venga raggiunto in tempi brevi, sia
per poter avere un quadro definito delle risorse complessivamente disponibili per gli
ammortizzatori in deroga, che sembrerebbero tuttavia a grandi linee sufficienti per affrontare
il 2011, sia perché, in una fase in cui i segnali di ripresa si manifestano in maniera ancora
debole, è quanto mai necessario che vengano rafforzati i meccanismi di collegamento tra
ammortizzatori e politiche attive del lavoro per garantire a tutti i lavoratori sospesi o espulsi
dal ciclo produttivo percorsi di reimpiego.
Per la Cisl l’accordo dovrà quindi anche sancire un maggiore impegno su questo terreno,
riprendendo e ampliando le misure previste dall’accordo Linee Guida Formazione 2010.
Vi terremo informati circa l’evolversi della situazione.
Il Dipartimento Politiche Sociali