18 Aprile 2012
«Un’altra brutta tegola si abbatterebbe sull’occupazione, soprattutto nel trasporto aereo italiano legato a doppio filo alla pesante crisi economica in corso». È il commento del Segretario della FIT-CISL Giovanni Luciano sull’ultimatum avanzato dall’Antitrust nei confronti di Alitalia affinché rimuova il monopolio sulla tratta Roma-Milano.
«La scadenza dell’esclusiva sulla tratta Roma-Milano per Cai era già prevista, ma – al di là delle polemiche e dei ricorsi – forse un paese normale dovrebbe pensare a rinviare a tempi migliori una decisione di questo tipo», ha detto Luciano.
Secondo il leader della Federazione Trasporti della Cisl «le cifre dichiarate da Alitalia-Cai sulla percentuale delle quota di mercato – 56% treno (con più 19% da inizio Freccia Rossa e ancor prima dell’imminente esordio di Italo), 32% aereo e 12% auto – testimoniano che, nella realtà , la concorrenza e le possibilità di scelta per i cittadini ci sono e sono ampie».
«Ben altre cifre, però, ci preoccuperebbero se la burocrazia dovesse prendere il sopravvento sulla ragionevolezza – ha ribadito Luciano – in una fase così delicata della vita economica del Paese: le cifre dell’occupazione. È il caso che si sappia chiaramente che circa 4mila lavoratori della vecchia Alitalia sono ancora oggi in cassa integrazione e alle soglie della mobilità , a proposito di esodati. E con la rimozione del monopolio, ovviamente, si andrebbero a determinare altri esuberi».
E pensando al futuro – a parere di Luciano – «Cai dovrebbe pensare a sviluppare meglio il lungo raggio e a non rimanere abbarbicata solo sulla Roma-Milano. L’Antitrust, però, dovrebbe darle il tempo di investire in una crescita “fermata” dalla crisi economica globale e dall’esplosione del prezzo del fuel. Air France docet».