10 Ottobre 2011
Nella 61.ma giornata in memoria delle vittime di infortuni sul lavoro, promossa dall’ANMIL, la FIT CISL vuole ricordare tutte le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro negli ultimi anni. Secondo quanto confermato dal Presidente dell’Anmil, “si assiste ad un aumento preoccupante dei decessi nel settore dei trasporti e nel lavoro femminile”.
I dati INAIL confermano questa grave linea di tendenza: una morte bianca ogni tre giorni solo nei trasporti! Numeri che chiamano in causa tutti noi, dalle Istituzioni alle imprese, ai sindacati ai lavoratori stessi.
Davanti al crescere di tale fenomeno, nessuno può più permettersi di essere evasivo perché una società moderna, che ponga la persona al centro dei rapporti di produzione, non può tollerare che si metta in discussione l’integrità dei lavoratori né che si possano considerare i morti sul lavoro una tragica fatalità .
La FIT CISL ritiene inoltre che la ricerca esasperata dell’abbattimento dei costi, determinata dalla forte crisi economica del Paese, non può essere un alibi per giustificare lo scadimento dei livelli di sicurezza.
Occorre che si ripristini un clima condiviso in cui alle ragioni del profitto si coniughino anche quelle “sociali” in senso lato, affinché non si perpetui la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite, che significa scaricare sulla collettività i danni causati dagli infortuni e sulle famiglie i dolori per la perdita di persone care.