22 Dicembre 2011
«È una grande gioia apprendere che i marittimi in mano ai pirati da 316 giorni – come segnalato dal contagiorni sul sito internet della FIT-CISL – possano tornare in libertà alle loro famiglie». È il primo commento del Segretario Generale della FIT-CISL Giovanni Luciano commosso dalla notizia del rilascio dell’equipaggio della nave italiana “Savina Caylyn”, sequestrata l’8 febbraio 2011 da un gruppo di pirati somali.
Giuseppe Lubrano Lavadera, Eugenio Bon, Antonio Verrecchia, Crescenzo Guardascione, Gian Maria Cesaro sono finalmente liberi. «Non abbiamo mai smesso di lottare per loro e di credere nella loro salvezza. Siamo felici di poter finalmente rimuovere dal prospetto della sede della FIT-CISL nazionale a Roma lo striscione “Liberi subito” col quale chiedevamo da mesi al governo e alle istituzioni di occuparsi dei marittimi italiani in mano ai pirati», ha aggiunto emozionato il leader della FIT-CISL.
La Federazione Trasporti della Cisl ha, infatti, continuato in questi lunghi mesi, a promuovere iniziative per richiamare l’attenzione dei media e della politica sulla drammatica situazione dei lavoratori imbarcati sulla Savina Caylin ed è dello scorso 22 novembre la lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Monti per chiedergli di intervenire.