25 Luglio 2014
“Gli accordi sono validi perché firmati dalle Organizzazioni sindacali che rappresentano il 65% dei lavoratori e approvati dalle loro Rsa”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della FIT-CISL, commenta il referendum su Alitalia.
“Come da Testo unico sulla rappresentanza si è proceduto a convocare un referendum su richiesta della UilTrasporti – spiega Luciano – Il Testo unico recita: ”¦ Per la validità della consultazione è necessaria la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto. L’intesa è respinta con il voto espresso dalla maggioranza semplice dei votanti'”.
“Chi dice che il referendum non è valido ha ragione – prosegue il Segretario generale – ma proprio per questo motivo sono valide le intese sottoscritte dalla maggioranza. Se la UilTrasporti voleva invalidare gli accordi avrebbe dovuto chiedere il referendum il 17 di luglio e non il 22 (sapendo benissimo che il 25/7 era l’ultima data utile per dare la continuità economica all’Alitalia) e non avrebbe dovuto invitare i lavoratori a non partecipare al referendum”.
E conclude: “I referendum previsti dal Testo unico, come è evidente, hanno efficacia se raggiungono il quorum e se la maggioranza semplice dei votanti respinge gli accordi.
La mancanza del quorum non è espressione di contrarietà agli accordi. L’onere della prova non è in capo ai firmatari ma in capo ai dissenzienti.
La mancanza del quorum annulla il referendum non gli accordi!
Nonostante ciò le sigle firmatarie hanno fatto di tutto giorno e notte correndo contro il tempo per far votare più gente possibile, nonostante l’ostruzionismo della UilTrasporti, e tra quelli che sono riusciti a votare, una schiacciante maggioranza ha accettato il sacrificio temporaneo, per darsi un futuro possibile.
Riflettessero tutti su quello che è successo”.