5 Febbraio 2016
Comunicato Alitalia area Engineering
Il giorno 3 febbraio c.a., si è tenuto un incontro con l’Azienda per la continuità del confronto negoziale in merito alle prospettive industriali della direzione, in correlazione con gli assunti dell’accordo quadro e i successivi accordi aziendali.
E’ stato illustrato lo stato di avanzamento dei progetti 2015/2016 dell’Alitalia Sai, in una fase di transizione e consolidamento, prima del nuovo piano industriale, che verrà verosimilmente presentato dal nuovo AD dopo marzo.
All’intera area viene riconosciuto ampiamente il merito di avere un altissimo score come fattore di puntualità e regolarità . L’obiettivo che l’azienda sta cercando di raggiungere in questa fase è quello di migliorare le perfomance operative agendo sui cicli di lavoro degli AA./MM. post intervento manutentivo, facendo in modo che le macchine siano riconsegnate al Net nel più breve
tempo possibile.
Le OO.SS. hanno fatto presente che il plauso di essere considerati a livello mondiale i Best Performer, in termini di puntualità e regolarità , deve sicuramente essere rivolto a tutti i lavoratori del settore, non solo alla dirigenza, e tale plauso deve assumere la consistenza di un riconoscimento economico, sia in termini di premio di risultato, sia in termini di ridefinizione delle abilitazioni/certificazioni, così come richiamato e previsto in più accordi sottoscritti negli anni e mai attuato concretamente dall’Azienda.
Il management aziendale, ha poi illustrato anche ai dipartimenti, per grandi linee, il progetto di riorganizzazione riservato al segmento industriale della base maintenance. Le OO.SS. hanno rivendicato maggiore consultazione sul tema a livello locale, affinché eventuali problematiche e criticità nell’esecuzione della riorganizzazione siano discusse e risolte negli ambiti competenti.
I dipartimenti nazionali hanno comunque denunciato l’intempestività dell’informativa aziendale in merito a tale riorganizzazione, già di fatto resa operativa.
Per quanto attiene agli investimenti del “progetto Cabina” risulta essere mantenuto insourcing solo una linea, mentre due sono date in esterno a Etihad e a Atitech, secondo l’azienda per motivi di tempistica, in quanto, il progetto deve concludersi entro aprile 2016. L’azienda comunque conferma che la manutenzione delle cabine verrà successivamente tenuta in house e che
in relazione a questo progetto è stato possibile fare investimenti finanziari pari a 180 milioni di euro, occupazionali, con l’assorbimento di personale dalle liste di mobilità , lavoratori ex LAI, CAI e dal mercato, per un totale di 150 unità .
Si prospettano una serie di sinergie con gli Equity Partners del Gruppo Etihad e la promozione di collaborazioni a vari livelli: acquisti congiunti, armonizzazione dei sistemi informatici (Amos), engineering e planning, aggregazione di attività con assistenza reciproca nei vari scali, superando gli accordi bilaterali delle singole compagnie del Gruppo.
Per quanto concerne il segmento di attività di heavy maintenance e in particolare i motori, le OO.SS.hanno riscontrato la mancanza di investimenti e progetti mirati per le attività proprie sugli AA./MM. di medio e lungo raggio, con conseguente scarse prospettive industriali volte al recupero occupazionale, in evidente contraddizione con le strategie industriali passate, che prevedevano una
fase di consolidamento, di sviluppo di mercato anche tramite la reinternalizzazione delle attività migrate necessarie a saturare gli impianti e per recuperare il personale mobilitato in questi anni. Di fatto, le attività risultano essere distribuite tra Bedek, dove si fa manutenzione per gli aerei di lungo raggio e Atitech, a Napoli, che si occupa del medio raggio. L’Azienda ha dichiarato che qualsiasi processo di inversione, compreso un recupero della specifica attività come base maintenance sugli impianti industriali di Fiumicino, sarebbe troppo oneroso e rischioso al momento.
I dipartimenti nazionali hanno denunciato questa scarsa attenzione e interesse verso l’insourcing di tale segmento produttivo e ravvisano nelle sinergie di Gruppo rischi di ulteriori fughe, soprattutto in vista di un possibile, auspicabile, allargamento della flotta, che deve necessariamente, invece, tradursi in un incremento di attività e occupazione all’interno di Alitalia Sai. Lo sviluppo del settore Engineering non può identificarsi attraverso un misero investimento quale il progetto di qualità cabina, ci sono tutti gli elementi favorevoli, costi del lavoro basso, competenze professionali e qualità del servizio altamente competitivo, si aggiunga qualità e competenza manageriale e saremo competitivi.
Le OO.SS. hanno rivendicato incontri periodici di monitoraggio e aggiornamento sull’evoluzione dei progetti e sulle strategie industriali del settore engineering, in correlazione dell’attività nazionale e internazionale, per le attività sugli scali dove è presente personale diretto, in modo da consentire alle strutture sindacali, la giusta visibilità necessaria per la gestione del confronto, e per sostenere compiutamente gli obiettivi di competitività e di rilancio del settore manutentivo e della compagnia.
Pertanto, i dipartimenti nazionali, hanno invitato insistentemente l’Azienda ad attivare tavoli di confronto con le specifiche realtà locali e le rappresentanze sindacali.
I Dipartimenti Nazionali
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