7 Agosto 2014
“Finalmente il matrimonio si celebra, nonostante tutti i Don Rodriguez d’Italia aiutati dai numerosi Don Abbondio di cui il Paese è pieno”, con queste parole Giovanni Luciano, Segretario generale della FIT-CISL, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda della compagnia aerea.
“L’investimento di Etihad è sicuramente un’ottima notizia per chi ha il Pil negativo e per tutta l’industria nazionale del trasporto aereo – prosegue Luciano – Siamo felici che questo, finalmente, avvenga. Ringraziamo quei pochi che ci hanno creduto sempre, ad iniziare dal Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, e ringraziamo le strutture sindacali della FIT-CISL del trasporto aereo che hanno sopportato e stanno sopportando di tutto da parte di chi fa dello sciacallaggio sindacale la sua azione quotidiana. Disinformazione e faccia tosta continuano e da parte dell’azienda Alitalia Cai non avvertiamo alcun disagio per questo, anzi. Si avverte spesso una sorta di vicinanza a certo pseudo sindacalismo compenetrato in essa e, spesso, non si capisce se chi parla e agisce è l’uno o l’altra”.
“D’altronde – osserva il Segretario generale – i risultati gestionali parlano chiaro. Quello che hanno saputo fare entrambi in questi anni è palese. Da parte della Fit e della Cisl il solito ruolo del Cireneo che si carica la croce e prende insulti e sputi, sport nazionale di un Paese in caduta libera, dove in pochi capiscono che occorre fare alcune operazioni per avere in piedi aziende che, altrimenti, non ci sarebbero più. Rivendichiamo con orgoglio quello che abbiamo fatto fin dallo scorso mese di ottobre per poter mettere Governo e Azienda nelle condizioni che hanno permesso la sopravvivenza fino al closing di ottobre e per l’accordo di domani. Molto soddisfatti per il risultato, quindi. I lavoratori sono in grandissima parte salvi da subito e il resto ha ottime possibilità di mantenere una occupazione ed un reddito. Nessuno resta senza reddito, neanche all’inizio. Grande amarezza, però, per assistere a sceneggiate e bugie dove si è giunti persino alla rappresaglia sindacale: siccome non abbiamo ceduto al puro ritorno del corporativismo si è buttato per aria lo straccio dei tagli agli stipendi invocando una spalmatura mai chiesta al tavolo. Anzi chi voleva deroghe contrattuali per diciotto mesi eravamo noi, ma pur di non toccare il contratto attuale altri hanno chiesto questa via. Ora fanno le cause! In più diffondono l’assurda la tesi che a noi non starebbero a cuore i naviganti. A noi stanno a cuore tutti. Dai naviganti a tutti quelli che rendono possibile che un pilota faccia alzare un aereo in volo. Nelle prossime ore assisteremo a qualche sceneggiata finale di questa farsa da parte di chi, pur di rimanere a bordo, sarà capace di inventarsi di tutto. L’importante per noi è che il salvataggio si concretizzi. Prima il lavoro, poi le polemiche”.