15 Febbraio 2019
Il Ministro ha illustrato i recenti eventi che registrano l’avvio della trattativa in esclusiva tra Ferrovie, Delta ed
Easyjet, per la definizione del piano industriale della futura Alitalia della quale lo Stato sarà azionista, con una quota
nell’ordine del 50% circa, attraverso Ferrovie ed il Ministero delle Finanze.
L’On. Di Maio, ha nuovamente affermato che lo Stato opererà nell’ambito delle regole di mercato ed in
coordinamento con i partner industriali, per dare vita ad un progetto ambizioso e di lungo periodo, mirato ad evitare il
ridimensionamento di Alitalia, paventato da numerosi articoli di stampa.
È stata altresì confermata la volontà futura del Ministro di proseguire, se necessario, nel rifinanziamento del Fondo di
Solidarietà del Trasporto Aereo e la disponibilità di Cassa Depositi e Prestiti a fungere, se necessario, da provider di
aeromobili per la futura Compagnia.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, nel prendere atto delle notizie comunicate, peraltro in alcuni casi già note e
anticipate dagli organi di stampa e, rilevato che il lavoro di costruzione della futura Alitalia deve, in realtà , ancora
cominciare, hanno affermato quali necessità imprescindibili di contribuire alla definizione del nuovo piano industriale
che dovrà necessariamente essere di sviluppo e crescita della flotta ( soprattutto di lungo raggio ), scongiurando quindi
nei fatti lo spauracchio dello spezzatino e degli esuberi.
Il nuovo piano industriale dovrà valorizzare le eccellenze di Alitalia in tutte le aree partendo, ad esempio, dalle alte
professionalità come i Piloti e gli Assistenti di volo e dalle unità strategiche come, la Maintenance e l’Handling, che
hanno le giuste competenze sia per l’autoproduzione che per il conto terzi.
Allo stesso modo dovrà essere definito il nuovo CCNL che dovrà corrispondere alle legittime istanze di valorizzazione
della professionalità dei lavoratori di Alitalia di tutte le aree.
Abbiamo inoltre sottolineato l’assenza di una concreta legislazione nazionale di sostegno del settore e di contrasto al
dumping contrattuale; le politiche di incentivi messe in campo in maniera non ordinata delle Regioni; le crisi delle imprese del Trasporto Aereo e dell’occupazione ad essa correlata; il deterioramento costante della qualità dell’offerta commerciale e della qualità del lavoro, dovuto, all’apertura dei processi di liberalizzazione senza regole che scaricano il prezzo della competizione, consentendo l’abbassamento delle tariffe fra le imprese, sulle condizioni normative e retributive dei lavoratori; così come abbiamo ribadito la necessità di alimentare il fondo di solidarietà del trasporto aereo in maniera strutturale, e non solo per il 2019 come è stato definito dal recente decreto approvato dal Governo.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, prendendo atto dei buoni propositi del Governo, hanno rilevato che, purtroppo, al momento, tali intenti non sono supportati concretamente, ma che dovranno essere verificati nei fatti dal nuovo piano industriale e dalle garanzie di crescita, sviluppo e rilancio di Alitalia e di tutto il trasporto aereo Italiano.
Per questi motivi, e per sostenere le legittime istanze dei dipendenti di Alitalia e dei lavoratori del settore le procedure di raffreddamento previste dalla legge sullo Sciopero nei servizi essenziali, già attivate, proseguiranno con l’avvio della seconda fase in sede Ministeriale.
Segreterie Nazionali
Filt Cgil – FIT-CISL – Uilt – UGL Trasporto Aereo