4 Luglio 2013
Le Segreterie Nazionali Filt Cgil, FIT-CISL e Uiltrasporti hanno chiesto nuovamente il ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 854 lavoratori e la necessità di misurarsi con un diverso piano industriale in grado di salvaguardare i livelli occupazionali e rilanciare in prospettiva il futuro di TNT. Inoltre le OO.SS. hanno respinto con forza il processo di delocalizzazione in atto nel nostro paese presente nel piano aziendale che porterà alla riduzione della attività ed al trasferimento in altri paesi.
A tal proposito FILT, FIT e UILT hanno manifestato all’azienda la disponibilità ad entrare nel merito delle eventuali ed attuali criticità organizzative per addivenire, in tempi rapidi, ad un piano di riassetto aziendale capace di azzerare gli esuberi dichiarati anche attraverso l’utilizzo dei Contratti di Solidarietà Difensivi per tutti 854 lavoratori dipendenti di TNT Express.
Ieri 3 luglio si è interrotto il confronto tra le Organizzazioni Sindacali e la società TNT con la sottoscrizione del verbale di mancato accordo nella fase dell’espletamento delle procedure di esame congiunto, ai sensi della 223/91.
La TNT nell’ambito del confronto ha ribadito nuovamente che non è nelle condizioni di modificare il piano industriale ma di ricollocare solo 170 lavoratori sugli 854 esuberi come già annunciato nell’incontro precedente e avanza soluzioni come l’outplacement che porteranno i lavoratori espulsi al di fuori del perimetro della TNT.
In allegato il verbale di mancato accordo.
Le OOSS hanno ritenuto del tutto insoddisfacente la ricollocazione di poco più di un decimo degli esuberi dichiarati e assolutamente poco credibile che tutto il resto dei lavoratori possa essere ricollocata attraverso gli strumenti indicati dalla TNT Express
Le parti verificate l’impossibilità di proseguire un confronto costruttivo hanno sottoscritto il mancato accordo e le segreterie nazionali hanno dichiarato che la TNT si assumerà la responsabilità di confrontarsi in sede ministeriale con un piano incentrato solo sui licenziamenti. Rimane urgente l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico per l’avvio di un tavolo per affrontare una vertenza difficile con un gruppo multinazionale che va predisponendo una forte riduzione dell’attività di logistica nel nostro paese.
Alla luce del mancato accordo le organizzazioni sindacali, nel manifestare tutto il proprio dissenso, dichiarano una nuova giornata di sciopero, per tutto il personale diretto ed indiretto dopo le mobilitazioni del 28 giugno e del 2 luglio, per il 19 luglio e predisporranno, in preparazione dello sciopero, assemblee nei luoghi di lavoro.