20 Gennaio 2015
«Come FIT-CISL siamo sconcertati non solo dai contenuti del testo del ddl Concorrenza, che colpisce duramente i lavoratori, ma anche dai modi in cui è stato redatto il testo: tenendo all’oscuro lo stesso Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e le parti sociali», con queste parole Pasquale Paniccia, Segretario nazionale della FIT-CISL, commenta le indiscrezioni trapelate sui media in questi giorni.
La FIT-CISL già da molto tempo aveva proposto un percorso diverso, come sottolinea Ugo Milone, Coordinatore nazionale della FIT-CISL per la portualità : «È recente la lettera che la nostra organizzazione ha inviato al Ministro Lupi per mettere in evidenza alcune nostre valutazioni riferite alla necessità di ridefinire i poteri delle autorità portuali, il superamento del titolo V della Costituzione, l’idea di authority di sistema con più ampi poteri, la necessità di rilanciare la portualità attraverso una riforma organica della legge 84/94. Ma invece del confronto, come da noi richiesto, hanno pensato bene di istituire un “Comitato scientifico” per il Piano strategico nazionale della portualità e della Logistica senza la partecipazione delle organizzazioni sindacali».
Se la scelta di escludere i sindacati dal “Comitato scientifico” appare illogica, sembra quindi ancora peggiore il contenuto del ddl Concorrenza, come spiega il Segretario nazionale Paniccia: «Sono davvero sconcertanti le notizie apparse su alcuni quotidiani, secondo cui addirittura il Ministero dello Sviluppo economico stia lavorando sulla modifica e abrogazione di alcune parti importantissime della L. 84/94 senza nessun coinvolgimento del Ministero dei Trasporti. La cosa eclatante, da quello che la stampa riporta e che si legge in una bozza del ddl Concorrenza che sta circolando, è il progetto di liberalizzazione selvaggia del settore, partendo dalla cancellazione delle ex compagnie portuali, fino a mettere in discussione servizi di interesse generale volti alla sicurezza, come i servizi tecnico nautici».
«Siamo assolutamente contrari a una modalità di questa natura – conclude Paniccia -: se questi articoli introdotti nella bozza dovessero rappresentare la volontà delle istituzioni andrebbero, a nostro avviso, a stravolgere completamente la L. 84/94, si creerebbero soltanto situazioni pericolose ai fini delle regole e dei diritti dei lavoratori. Dovessero essere questi gli obiettivi del governo, la FIT-CISL non farà aspettare le proprie iniziative».