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Confermato lo sciopero del 22 marzo 2013 di 24 ore con il rispetto delle fasce di garanzia degli autoferrotranvieri-internavigatori

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18 Marzo 2013

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La decisione delle Segreterie Nazionali è dovuta alla persistente incertezza sul quadro complessivo delle risorse finanziarie destinate al settore e al mancato avanzamento del negoziato per il rinnovo contrattuale.

In tema di risorse le Regioni, per il biennio 2014/2015, non hanno ancora trovato un accordo sui criteri di ripartizione dei 5 miliardi di euro per anno, previsti dal Fondo Nazionale del Trasporto Locale; mentre non risulta ancora chiaro, già  per l’anno in corso, il destino delle ulteriori risorse finanziarie storicamente dedicate al settore, (circa 1,4 miliardi di euro) di pertinenza del cosiddetto “Fondo Perequativo” tra le Regioni.

Intanto, diverse Giunte Regionali stanno in questi giorni proponendo ai rispettivi Consigli, in sede di assestamento dei bilanci regionali, la riduzione e in qualche caso, addirittura, l’azzeramento di queste risorse ulteriori.

In sostanza, malgrado l’istituzione del Fondo Nazionale, il trasporto locale rischia per l’anno 2013 una riduzione dei trasferimenti pubblici, con conseguente ulteriore taglio dei servizi, probabili esuberi di personale e nuove manovre tariffarie.

Tutto questo, mentre la crisi economica determina in Italia una forte crescita della domanda di trasporto locale da parte della cittadinanza.

Da tempo , ancora di più dopo l’ultimo sciopero nazionale del 2 ottobre scorso, le organizzazioni sindacali nazionali hanno proposto con forza la necessità  che il finanziamento, il riassetto del trasporto locale e la vertenza per il rinnovo del contratto fossero finalmente assunti in modo contestuale da una sede di confronto promossa dal Governo, con la partecipazione dei Ministeri interessati, delle Regioni e delle Parti Sociali.

Il confronto, attivato in sede governativa soltanto a partire dall’8 novembre, ha affrontato il complesso tema del finanziamento del settore, peraltro condizionato dai tempi e dalla confusione dell’iter parlamentare dei relativi provvedimenti legislativi già  allora in corso, e, parallelamente, ha riattivato il negoziato con Asstra e Anav sul rinnovo contrattuale, che risultava bloccato da diversi mesi.

Per favorire lo sviluppo del confronto in sede governativa e verificare nel merito le posizioni negoziali di Asstra e Anav sul rinnovo contrattuale, le Organizzazioni Sindacali, responsabilmente, hanno differito per tre volte lo sciopero nazionale della categoria.

La trattativa contrattuale (concretamente ripartita a dicembre) dall’inizio di febbraio, mentre si approssimava l’appuntamento elettorale e, inevitabilmente, si indeboliva il ruolo e la capacità  di intervento della delegazione governativa, è stata fortemente condizionata dall’atteggiamento dilatorio di Asstra ed Anav.

Su argomenti estremamente delicati quali il Fondo Bilaterale di Solidarietà  ed il trattamento di malattia, le associazioni datoriali hanno inutilmente appesantito ed esasperato il confronto con strumentali e sfibranti tatticismi ed infine, in occasione dell’ultimo incontro dell’11 marzo scorso, hanno riconfermato sull’orario di lavoro le stesse proposte annunciate in dicembre, già  allora valutate inaccettabili dalla delegazione sindacale.

Quanto emerso dal negoziato nel corso dell’ultimo mese evidenzia che Asstra e Anav non hanno alcuna intenzione di accelerare il negoziato, mentre sarebbe proprio l’accordo contrattuale il principale strumento attraverso il quale sbloccare la destinazione al settore delle risorse provenienti dal “Fondo Perequativo”.

Continua ad essere negato il diritto dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale ad un contratto che per contenuti normativi ed economici e per equilibrio tra contrattazione nazionale e contrattazione aziendale, sia in linea con i rinnovi contrattuali che hanno interessato in questi anni, pur nella pesante crisi economica, altre categorie di lavoratori.



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