8 Febbraio 2020
“Abbiamo chiesto un incontro alla ministra De Micheli per avviare il più presto possibile un confronto sul sistema portuale”. Lo affermano unitariamente Filt Cgil, FIT-CISL e Uiltrasporti, affermando che “è assai concreto il rischio di veder naufragare l’impostazione legislativa in ottica di sistema, fortemente voluta dalle organizzazioni sindacali e sin dall’approvazione della riforma nel 2017 appare emergere distintamente una volontà di boicottaggio della norma che regola il settore”.
“Il ritorno nel dibattito politico di interventi frammentati sulla portualità – affermano i sindacati – farebbe tornare indietro il Paese sul piano economico e competitivo ma anche sul piano culturale, un’eventualità per noi inaccettabile. A questo si aggiunge la conseguente modifica degli assetti legislativi tramite orientamenti giurisprudenziali che depotenziano, se non addirittura delegittimano, l’azione del parlamento”.
“Va rapidamente recuperata – chiedono Filt Cgil, Filt Cisl e Uiltrasporti – l’assenza di una autorevole regia istituzionale, capace di governare il confronto tra gli attori puntando ad individuare congiuntamente gli indirizzi strategici. Le necessità di intervento sulla legge sulla portualità , per renderla più aderente alle evoluzioni del settore, vanno esercitate con la condivisione di tutto il cluster portuale attraverso specifici interventi normativi di prospettiva”.
“Ci preoccupa – affermano infine le organizzazioni sindacali – anche il richiamo della commissione europea sul regime fiscale delle concessioni”.