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Marittimi, Piras: Serve una regia nazionale per il settore

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Documenti - Marittimi, Piras: Serve una regia nazionale per il settore

24 Giugno 2018

“Domani è la VIII giornata mondiale del marittimo: come FIT-CISL vogliamo celebrare questa data per ricordare le tante problematiche che riguardano questi lavoratori”, così dichiara Antonio Piras, Segretario generale della FIT-CISL, alla vigilia del 25 giugno, giornata mondiale del marittimo.

“Il rinnovo del contratto collettivo nazionale – prosegue Piras – procede molto a rilento. Restano irrisolte tante difficoltà  relativamente alle certificazioni necessarie per lavorare in base agli Emendamenti di Manila alla Stcw (Convenzione internazionale sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi), ultimo dei quali in ordine cronologico è il collo di bottiglia per chi deve ottenere o rinnovare il certificato “marittimo abilitato mezzi salvataggio”, perché ad oggi in tutta Italia c’è solo un centro accreditato a tale rilascio. Inoltre ci preoccupano i continui attacchi alla legge 30/98 che ad oggi è l’unica misura che permette alle navi in bandiera italiana di essere competitive a livello internazionale: a questo proposito auspichiamo un chiarimento urgente sul decreto Cociancich, che mirava a depotenziare tale legge. Aggiungiamo alla lista l’ultimo problema in ordine cronologico, ovvero la legge che vieta il pagamento dello stipendio in contanti: capiamo l’intento lodevole di contrastare il lavoro nero, ma questa norma impedisce ai marittimi di avere acconti cash durante l’imbarco e si tratta di un enorme problema per coloro che navigano in particolari aree geografiche dove non è sempre possibile usare la moneta elettronica”.

“Per tutte queste ragioni – conclude il Segretario generale – chiediamo una maggiore attenzione da parte del Ministero dei Trasporti nei confronti di questo settore strategico per la nostra economia (ricordiamo che la blue economy italiana nel 2017 valeva 126 miliardi di euro: oltre l’8% del Pil), ma soprattutto una maggiore tempestività  nel recepire le normative internazionali per evitare il ripetersi di quanto accaduto in occasione dell’entrata in vigore degli Emendamenti di Manila. È un settore in forte espansione, ma che purtroppo soffre la carenza di personale specializzato e di una adeguata regia nazionale”.

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