19 Settembre 2019
Nella giornata di ieri 17 settembre a Roma, presso il Centro Studi della FIT-CISL Nazionale, si è riunita la Commissione Tecnica del Settore Manutenzione Infrastrutture.
I numerosi partecipanti provenienti da tutte le regioni nei loro interventi hanno espresso apprezzamento rispetto alla iniziativa unitaria delle Segreterie Generali di Filt-Fit-Uiltrasporti di aprire la vertenza “Rimettiamo in Movimento il Paese” sfociata nello sciopero Nazionale del 24 e del 26 luglio per mettere al centro dell’attenzione del Ministro dei Trasporti e dell’intera nazione la grave situazione in cui versa tutto il settore dei trasporti e a cui necessità dare risposte immediate.
La CT in merito alle varie problematiche presenti nel settore della Manutenzione Infrastrutture ha evidenziato la permanenza di una grave carenza di personale che, oltre ad un appesantimento dei carichi di lavoro, di fatto impedisce di attuare le necessarie modifiche di carattere organizzativo all’interno delle Unità Manutentive. Pur apprezzando la significativa inversione di tendenza da parte della società con le numerose assunzioni effettuate nel corso del biennio 2018/19, dopo molti anni di mancato turn-over, queste risultano ancora insufficienti per poter dare piena attuazione a quanto previsto dall’accordo di riorganizzazione del 2015 e riportare a normalità le condizioni di lavoro all’interno delle diverse strutture. Innumerevoli sono le azioni gestionali messe in campo per sopperire alla mancanza di risorse e spesso sono in contrasto con le norme contrattuali e regolamentari. Prima fra tutte il ricorso sempre più frequente all’utilizzazione del personale reperibile per effettuare le lavorazioni programmate.
E’ stata sottolineata l’esigenza di sdoppiare le UM di maggiore estensione e di rinforzare con opportune figure professionali quelle di maggiore complessità per dare un concreto supporto ai responsabili e di realizzare con personale adeguatamente formato le Segreterie Tecniche in modo da liberare da incombenze amministrative i Capi Tecnici dei Nuclei Manutentivi.
E’ stato, pertanto, chiesto che sia programmato un piano di ulteriori assunzioni che oltre a compensare le uscite per pensionamento faccia crescere il numero di addetti in maniera tale da poter dare completa attuazione alle necessità evidenziate.
In materia di sicurezza la CT ha evidenziato come l’impegno sempre più gravoso e la pressione di eseguire lavorazioni in tempi brevi a causa di spazi manutentivi ristretti costituiscano elementi che accrescono il rischio che si verifichino infortuni. Altro aspetto, motivo di forte preoccupazione e disagio, è costituito dal difficile rapporto con il personale delle ditte appaltatrici. Lavoratori sottoposti a turni estenuanti e con riposi minimi che spesso per l’intera settimana sono impiegati nelle attività notturne dopo essere stati impegnati nella preparazione delle lavorazioni durante le ore diurne e che di conseguenza non sempre hanno la lucidità per operare in un contesto difficile come quello ferroviario. Alla luce dei gravi infortuni che si sono succeduti nel corso dell’anno necessita che siano più frequenti i controlli di RFI, in qualità di committente, sulle condizioni di lavoro di tale personale e che nell’immediato, come richiesto dalla Segreteria Nazionale, siano rescissi i contratti alle aziende a cui vengano rilevate inadempienze relative alla sicurezza sul lavoro o il cui personale sia coinvolto in incidenti gravi. Inoltre è necessario che nei bandi di gara di appalto venga prevista l’applicazione obbligatoria del contratto della Mobilità /AF ai dipendenti delle aziende affidatarie, alla stregua di quanto avviene per gli appalti dei servizi.
Altro aspetto di criticità rappresentato dalla CT è quello della Formazione che risente della mancanza di formatori dedicati esclusivamente a tale importante attività . Non è possibile che continuino ad essere impiegati CUM e Specialisti delle UM, già fortemente impegnati nell’organizzazione delle lavorazioni per giurisdizioni ampie e con scarso personale, che per motivi legati alla produzione non sempre possono garantire la loro presenza ai corsi o sono costretti a costretti a interrompere le lezioni con conseguente allungamento dei tempi e creando difficoltà nell’apprendimento dei partecipanti. Si rende quindi necessario dare attuazione in tempi brevi alla struttura dedicata della Formazione con personale impiegato full-time.
In merito alla nuova esigenza rappresentata dalla società in materia di Orario di Lavoro, anche in conseguenza delle modifiche regolamentari all’art. 16 del IPCL, la CT ha evidenziato come tale esigenza debba essere circoscritta alle realtà dove sia strettamente necessario dover ricorrere a eventuali modifiche e che le soluzioni da adottare siano quelle meno impattanti sulle condizioni del personale.
Ulteriore necessità manifestata dalla CT è quella che a livello centrale si proceda alla definizione delle microstrutture del settore uffici creando un modello di riferimento omogeneo per tutto il territorio nazionale in cui siano ben specificati ruoli e relativi profili professionali al fine di regolarizzare una situazione caotica e difforme come quella attualmente esistente.
Infine la CT ha sollecitato la Segreteria Nazionale affinché adotti tutte le iniziative possibili per attivare la fase negoziale con le associazioni datoriali per il rinnovo del CCNL della Mobilità e di quello Aziendale scaduti oramai da troppo tempo.
La Segreteria Nazionale