27 Ottobre 2014
Cari colleghi,
Nell’ottica di fornire supporto al personale navigante, in allegato mandiamo una nota informativa, aggiornata ad oggi 25 ottobre 2014, in merito alle preoccupazioni legate alla possibile diffusione del virus EBOLA nel nostro paese.
Consapevoli della rilevanza del problema e anche allo scopo di evitare allarmismi ed ingiustificate reazioni, riteniamo utile fare il punto della situazione, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, provenienti da fonti ufficiali: Ministero della Salute e Organizzazione Mondiale della Sanità , vi invitiamo a dare lettura ai documenti allegati.
I dettagli informativi sono stati raccolti dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute e Sicurezza sul lavoro (RLS) di FIT-CISL, in lingua italiana e inglese. La fonte del vademecum in lingua italiana è: Graziano Frigeri, Blog Euronorma www.euronorma.it/blog
1) LA MALATTIA DA VIRUS EBOLA (MVE)
Si tratta di una malattia grave, con comparsa improvvisa di febbre elevata, estrema stanchezza (astenia), dolori articolari e muscolari, mal di stomaco, mal di testa, mal di gola. Successivamente compaiono vomito, diarrea, arrossamento diffuso della cute, delle congiuntive, tosse, singhiozzo, dolore al petto, difficoltà respiratorie. Intorno al settimo giorno possono comparire gravi emorragie, esterne (naso, bocca, cute) ed interne (stomaco, intestino, polmoni, utero). La conferma della infezione da virus Ebola è effettuata mediante test virologici. L’attuale epidemia ha una mortalità di poco superiore al 50% dei casi.
Il periodo di incubazione varia da 8 a 10 giorni.
NON È POSSIBILE, ATTUALMENTE, IDENTIFICARE I PAZIENTI DURANTE IL PERIODO DI INCUBAZIONE.
DURANTE IL PERIODO DI INCUBAZIONE IL PAZIENTE NON TRASMETTE IL VIRUS.
IL PAZIENTE DIVENTA CONTAGIOSO QUANDO COMPAIONO I SINTOMI.
La trasmissione del virus (contagio) avviene:
a) per contatto diretto con sangue, liquidi biologici o materiale biologici;
b) per contatto indiretto con oggetti contaminati (es: aghi);
IL CONTAGIO NON SI TRASMETTE PER VIA AEREA, cioè senza contatto diretto con liquidi biologici o materiali contaminati da liquidi o materiali biologici (sangue, urina, feci, vomito, sperma, saliva ecc.). La probabilità del contagio, bassa all’inizio della malattia (quando è presente solo febbre) aumenta con la comparsa dei sintomi più gravi (vomito, diarrea, emorragie).
2) L’ATTUALE EPIDEMIA
Iniziata nel 2013, l’attuale epidemia di Ebola interessa una zona limitata dell’Africa occidentale: Guinea, Liberia, Sierra Leone.
ATTUALMENTE L’EPIDEMIA NON E’ PRESENTE IN ALTRI PAESI AFRICANI.
La NIGERIA, in cui al 31 Agosto è stato registrato un ultimo caso importato, dopo i prescritti 42 giorni di osservazione, è stata dichiarata il 20 Ottobre libera da Ebola.
In SENEGAL stato segnalato un solo caso in Agosto, introdotto dalla Guinea. Tutti i contatti del caso sono stati sotto osservazione, come prescritto, per 21 giorni, senza comparsa di altri casi. Anche in Senegal, pertanto, non è in corso alcuna epidemia.
Un focolaio sotto controllo è in corso nella Repubblica Democratica del CONGO con 70 casi al 1 Ottobre 2014.
Un caso è in trattamento nel MALI.
Negli USA, finora (24 Ottobre) sono stati segnalati 10 casi, tutti in persone che hanno assistito malati di Ebola: uno deceduto, 5 guariti, 4 in trattamento.
In GERMANIA si sono avuti due decessi e vi sono due casi in trattamento, sempre tra personale sanitario rientrato per curarsi da zone di epidemia.
In SPAGNA una infermiera, contagiata per contatto con missionari provenienti dalle aree infette, deceduti, è guarita.
In FRANCIA si è registrato un caso, guarito; 2 guariti a LONDRA, 1 guarito a OSLO, sempre tra personale sanitario rientrato per curarsi da zone epidemiche.
In ITALIA non vi sono, al momento, casi di malattia. Per due operatori sanitari lombardi, rientrati dalla Sierra Leone, è stata disposta la quarantena domiciliare per 21 giorni, fino al 14 Novembre.
3) PRECAUZIONI E MISURE IN EUROPA E IN ITALIA
Il 16 Ottobre a Bruxelles i ministri della sanità europei, insieme ai colleghi svizzeri e norvegesi, e a rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , hanno fatto il punto della situazione, concludendo che:
IL RISCHIO DI PROPAGAZIONE DELLA EPIDEMIA IN OCCIDENTE È MOLTO BASSO.
Sono stati in ogni caso rafforzati i controlli nei porti e negli aeroporti sui passeggeri in partenza dai paesi colpiti (Liberia, Sierra Leone, Guinea).
L’ITALIA NON HA COLLEGAMENTI DIRETTI (VOLI) COI PAESI IN CUI È IN CORSO L’EPIDEMIA IL RISCHIO DI IMPORTAZIONE DEL VIRUS DA PARTE DEGLI IMMIGRATI IRREGOLARI È PRESSOCHà‰ INESISTENTE:.
Infatti, gli eventuali contagiati prima dell’imbarco manifesterebbero i sintomi già durante la navigazione. Lo stato di salute degli immigrati via mare viene sempre accertato prima dello sbarco nell’ambito delle misure adottate per il controllo della immigrazione clandestina (Mare Nostrum).
4) CONCLUSIONI:
NON ESISTE, ATTUALMENTE, ALCUNA RAGIONE PER PRENDERE MISURE PARTICOLARI NEI CONFRONTI DI LAVORATORI CHE RIENTRINO AL LAVORO DOPO AVER SOGGIORNATO IN PAESI DIVERSI DA QUELLI NELL’AREA EPIDEMICA.
I LAVORATORI EVENTUALMENTE PROVENIENTI DALL’AREA EPIDEMICA SONO SOTTOPOSTI ALLE MISURE DI PREVENZIONE PREVISTE DALLE AUTORITà€ SANITARIE DI FRONTIERA.
Dipartimento Trasporto Aereo – Assistenti di Volo