Sabato 27 Aprile 2024 - 12:00

RFI: informativa Manutenzione Infrastruttura del 21 marzo 2024

Documenti

Documenti / RFI: informativa Manutenzione Infrastruttura del 21 marzo 2024
Documenti - RFI: informativa Manutenzione Infrastruttura del 21 marzo 2024

21 Marzo 2024

Proseguono i confronti territoriali attinenti il cambio di articolazione dell’orario di lavoro settimanale dei lavoratori della manutenzione infrastruttura degli impianti TE, IS, Lavori, conseguenti all’accordo nazionale del 10 gennaio 2024.
La richiesta aziendale, nota da tempo ma avanzata formalmente nell’estate del 2023, è quella di ottenere il presenziamento degli impianti 7 giorni su 7 h 24 per mutate esigenze produttive.
Specifichiamo ancora una volta che l’organizzazione del lavoro è una prerogativa aziendale. Al Sindacato è riconosciuta la facoltà di trattare le ricadute di tale organizzazione sui lavoratori.
La volontà di R.F.I. di modificare i cicli manutentivi per superare l’attuale assetto è il punto dal quale partire per comprendere la logica dell’accordo. Asserire che si possa rimanere con le attuali condizioni di lavoro, oltre che una falsità, è una ingenerosa presa in giro.
Per questi motivi l’accordo nazionale, tra le molteplici questioni concordate oltre a internalizzazioni, formazione, potenziamento degli organici, miglioramenti sulla sicurezza, conciliazione dei tempi vita‐lavoro, ha anche offerto degli strumenti economici da contrattare a livello territoriale al fine di mantenere condizioni di maggior favore, come la prestazione unica giornaliera, anziché attuare un turno avvicendato nelle 24h il così detto turno in terza.
L’accordo del 10 gennaio ha fissato anche il limite di utilizzazione dei lavoratori sui fine settimana, garantendo minimo un sabato e due domeniche libere al mese.
Tali condizioni segnano una svolta nel settore ma per paradosso gli interessati, fortemente condizionati da una narrazione tossica in atto, gridano allo scandalo, mentre da altri settori arriva la richiesta di applicare i trattamenti economici e normativi concordati per la manutenzione infrastruttura.
Alle paure, piuttosto singolari, di attacco a salute e qualità della vita, rispondiamo con un dato: il
milione e centomila ore di straordinario del 2023, oltrepassa nettamente i limiti della ragione consentiti e questo è un tema sindacale di grande rilevanza perché, oltre che violazione contrattuale impedisce una reale taratura del dimensionamento organico rispetto agli effettivi carichi di lavoro e il tentativo di difendere lo status quo invocando la sicurezza è un atto di inqualificabile incoerenza.
Nell’incontro del 18 Marzo con la dirigenza di R.F.I. per fare il punto sulla situazione, abbiamo constatato come ancora oggi, per rispondere alle esigenze produttive, si ricorra alle chiamate in reperibilità/disponibilità ed al pagamento di ingenti quantitativi di ore straordinarie.
Questa pratica risulta ormai intollerabile e infatti, da tempo il Sindacato e le Rsu denunciano carichi di lavoro eccessivi, che aumentano il rischio di infortuni o incidenti dovuti a stress e stanchezza.
Pertanto abbiamo chiesto che il malcostume delle richieste individuali ai lavoratori cessi immediatamente e che i carichi di lavoro vengano uniformemente distribuiti su tutto il personale attraverso una corretta programmazione delle attività, al fine di garantire l’adeguato riposo e di ridurre il ricorso agli straordinari, riportando le lavorazioni il più possibile entro le regole contrattuali vigenti. Non a caso uno degli obiettivi dell’Accordo, appunto, è rilanciare e restituire la capacità negoziale da anni richiesta in tutte le trattative territoriali da Sindacato ed R.S.U.
L’applicazione dell’accordo nazionale rende anche ai manutentori prospettive di professionalizzazione, nuove norme sulla reperibilità tutte a favore del lavoratore, trasferimenti, internalizzazione del lavoro, cautele per i neo assunti e altro ancora.
Rammentiamo che gli strumenti pattuiti sull’orario di lavoro sono gli unici elementi non esigibili dell’accordo, per questo sono in atto le trattative territoriali nelle quali si può scegliere se
utilizzarli o meno.
Può sembrare superfluo, ma è opportuno ribadire che i riferimenti normativi sono esclusivamente quelli previsti dal CCNL MAF e dal contratto aziendale FSI in relazione all’accordo nazionale del 10 gennaio 2024.

Riteniamo che non si debba rinunciare a così tanta rivalutazione professionale del settore che risponde al meglio all’aumento e alla maggior complessità delle attività da svolgere.
In questo momento di grande incertezza creata ad arte con letture strumentali dell’accordo di riorganizzazione, moltiplicheremo gli sforzi per informare puntualmente i lavoratori rispetto all’andamento della trattative al fine di trarre il miglior risultato possibile.
Con la speranza di fornire utili elementi di riflessione ai colleghi della manutenzione infrastruttura, vi rinnoviamo l’esortazione ad una analisi compiuta e attenta dell’accordo, consapevoli delle complessità che comporta il cambiamento ma anche certi della sua importanza e del suo valore.
Roma, 21 marzo 2024

Login

Effettua il login con le tue credenziali per accedere a tutti i contenuti pubblicati sul sito.
Hai dimenticato la password?

Newsletter

Inserisci i tuoi dati per iscriverti alla newsletter di FIT-CISL.

Chi siamo e cosa facciamo dei tuoi dati personali? Il Titolare del trattamento e' FIT CISL, con sede in Via Antonio Musa, 4, 00161 Roma (RM), tutela la riservatezza dei tuoi dati personali e garantisce ad essi la protezione necessaria da ogni evento che possa metterli a rischio di violazione. Il Titolare ha nominato un Data Protection Officer (DPO) che puoi contattare se hai domande sulle policy e le prassi adottate. I dati di contatto del responsabile della protezione dei dati sono i seguenti: Protection Trade S.r.l. via G. Morandi 22 Itri 04022 Itri (LT), mail dpo_fitcisl@protectiontrade.it